Tanti no convinti alla proposta di Trump di armare i professori. Si ritiene che sia immorale e diseducativo. Si valuta pericoloso fornire armi a chi non è molto addestrato a usarle per davvero. Si giudica l’arma uno strumento troppo complesso per chi fatica a usare un beamer.
È una cosa a cui ho pensato, poco più di un anno. Seriamente? No, ma ne ho tirato fuori una storia, un piccolo racconto distopico sulle armi a scuola.
Il 23 dicembre 2016 il racconto è stato pubblicato sul quotidiano laRegione con il titolo Gli occhi di Oscar, selezionato insieme ad altri nell’ambito della collaborazione tra laRegione e la Scuola Yanez di Andrea Fazioli.
Gli occhi di Oscar è ora disponibile pubblicamente sul sito web del giornale. Il 21 aprile 2018 Franco di Leo ne ha dato una lettura pubblica, visibile qui.
Un estratto:
Come ogni mattina, l’aula si è riempita di colleghi. Io ascolto il brusio familiare che cresce ogni minuto. C’è chi si scambia un saluto, chi parla di un allievo o di una lezione, chi si lamenta perché non ci sono parcheggi o per qualche questione sindacale.
– A me non è ancora capitato – dichiara Mario.
– Che cosa?– chiede Elena.
– La sparatoria in classe. Mai successo. E nemmeno di estrarre la pistola. Mai.
– Non so se saprei reagire con freddezza – riflette Elena. – E dovrei pure cercare l’arma in borsa.
– Io la tengo sotto la giacca – dico. – Ma neanche a me è mai successo.
Buona lettura!
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