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Pubblicazione: Uscita 127

Viene pubblicato in questi giorni il numero 64 della Writers Magazine Italia, su cui è presente il mio racconto Uscita 127, classificatosi al secondo posto nel 51esimo premio WMI.

Per me si tratta di un premio importante, di cui sono molto felice, perché seguo la Writers Magazine Italia fin dal numero 1 (o forse dallo 0) e ho sempre trovato i racconti vincitori del concorso molto belli e validi.

La Writers Magazine Italia è disponibile sul Delos Store in forma cartacea o digitale.

Racconto: La padella

La padella è il titolo di un racconto che ho scritto qualche anno fa, di cui vado molto fiero. Parla dell’amore attraverso un videogioco. Esce in questi giorni nell’antologia Il mondo così com’è, pubblicata da Edizioni Scudo, piccola casa editrice che normalmente si occupa di fantascienza, fantasy e fantastico. Il suo curatore, Giorgio Sangiorgi, ha voluto sperimentare una raccolta non di genere tramite un appello a cui ho risposto volentieri. 

In poco tempo e con grande professionalità ha confezionato questo bel volume, in cui sono onorato di apparire insieme a: Marco Bertoli, Tea C. Blanc, Paolo Durando, Davide Formenti, Franca Marsala, Luigi Milani, Stefano Morini, Luca Nisi, Luca Oleastri, Marco Orlandi, Simone Orlandi, Antonio Piras, Giorgio Sangiorgi, Paolo Secondini, Luigi Valerio.

Il libro è disponibile in forma cartacea o ebook su Amazon: AA VV, Il mondo così com’è, Edizioni Scudo: https://www.amazon.it/dp/B0BRJ2DSBR

Il sito della casa editrice Edizioni Scudo: https://innovari.wixsite.com/edizioniscudo

Concorso castelli di carta 2020

Edizione da lockdown, questa del Castelli di carta 2020, tema Paesaggi fantastici. Oltre 270 racconti perventuti, quattro vincitori per la categoria bambini+ragazzi, otto per a categoria adulti, tra cui il mio Non è un paese fantastico.

Sono riuscito a filmare la lettura pubblica del racconto, magistralmente tenuta da Pietro Aiani, con l’introduzione della presidente della giuria. Purtroppo la qualità tecnica del video e dell’audio è scarsa.

#35af: Museo dei trasporti, Lucerna

Trentacinque anni fa. Circa. Credo fosse il 1984, ma non ne sono certo. La scuola elementare di Massagno portò la mia classe a visitare il museo dei trasporti di Lucerna. Scattai qualche foto. Sono passati più o meno trentacinque anni e ci sono tornato.

A sinistra lo scatto degli anni Ottanta, a destra quello attuale (clicca per ingrandire).

Ho tentato di riprodurre qualche scatto. Ho ritrovato parecchi oggetti, in posti diversi e con luci diverse. Cambia la prospettiva (ma non credo sia dovuto solo alla mia altezza), cambiano le tecnologie: dalla compatta a pellicola a una reflex digitale. Il plastico è quasi certamente stato spostato: ora è su di un soppalco circondato da un corridoio con il pavimento di vetro.

A sinistra lo scatto degli anni Ottanta, a destra quello attuale (clicca per ingrandire).

Il modello della chiusa dovrebbe essere ancora al suo posto, a giudicare dalla scala mobile.

Non ho ritrovato una capsula spaziale e nemmeno la tuta che avevo fotografato con molta emozione. O forse sì.

A sinistra lo scatto degli anni Ottanta, a destra quello attuale (clicca per ingrandire).

Three witches, #25af

Il 23 novembre del 1993, 25 anni fa (#25af), durante una lezione di inglese dedicata al Macbeth, disegnai le tre streghe della storia in un angolo del libro. Credo sia il mio disegno meglio riuscito.

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Una nuova lettura e una vincita

Un altro mio racconto è stato protagonista di una lettura pubblica. Selezionato tra gli otto vincitori da parte della giuria del concorso Castelli di carta, organizzato dalla Biblioteca cantonale di Bellinzona, il racconto Impronte digitali è stato anche tra i due racconti premiati dallo sponsor. Sono molto contento di questo riconoscimento, e ancor di più della bella lettura proposta da Pietro Aiani.

Come al solito, la pessima qualità del video è solo mia responsabilità. Il video dura circa 2 minuti e mezzo.

Un anno fa: mostra fotografia street foto

Un anno fa partecipavo alla mostra Street foto organizzata nell’ambito dei corsi per adulti dei cantone.

Sotto la guida dell’insegnante ho sperimentato la street photography a Lugano, in dicembre, una sera fredda fredda e una domenica mattina soleggiata. Il risultato, una selezione di nove fotografie esposte, è visibile cliccando sulla locandina qui sotto, insieme a un’immagine delle foto esposte, di cui si poteva liberamente prendere una copia.

Mostra street foto

Tabù

Alcuni anni fa partecipai a una selezione di racconti di fantascienza per una rivista, la Writers Magazine Italia. Uno dei tentativi falliti venne ripescato e pubblicato sull’antologia che raccolse tutti i racconti partecipanti, Il Magazzino dei mondi 2 (a cura di F. Forte, Delos Book, 2013).

Mi è tornato in mente leggendo il tema della nuova edizione di Chiassoletteraria: il tabù.

Rileggendolo, in effetti, non è eccezionale. Forse meriterebbe più spazio.

Martyna

Marco Faré, Martyna, in Forte, F. (a cura di) Il magazzino dei mondi 2, Delos Books, Milano, 2013

 

Letture ad alta voce

Con un po’ d’emozione e molto orgoglio, ho appena pubblicato su Youtube due video in cui Franco Di Leo legge due miei racconti. Franco è scrittore, traduttore, regista teatrale e radiofonico, ed è un lettore molto bravo. Lo ringrazio davvero tanto per quanto ha fatto. In entrambi i casi l’introduzione è di Barbara Bottazzi.

I video li ho girati io con il mio telefono, quindi le inquadrature traballanti e la pessima qualità sono esclusivamente responsabilità mia, ma nonostante tutto credo di non essere riuscito a rovinare l’ottimo lavoro di Franco.

Ecco il primo:

Franco Di Leo legge Un’ora, di Marco Faré, al Longlake festival di Lugano, il 10 luglio del 2016. Il racconto, pubblicato sull’inserto Extra del Corriere del Ticino nel 2015, si può leggere qui. Il video dura circa 5 minuti.

E il secondo:

Franco Di Leo legge Gli occhi di Oscar, di Marco Faré, all’evento Scrivere che passione presso la Manor di Bellinzona, il 21 aprile 2018. Il racconto, uscito alle fine del 2016, si può leggere su La Regione. Il video dura circa 8-9 minuti.

Professori armati a scuola?

Tanti no convinti alla proposta di Trump di armare i professori. Si ritiene che sia immorale e diseducativo. Si valuta pericoloso fornire armi a chi non è molto addestrato a usarle per davvero. Si giudica l’arma uno strumento troppo complesso per chi fatica a usare un beamer.

È una cosa a cui ho pensato, poco più di un anno. Seriamente? No, ma ne ho tirato fuori una storia, un piccolo racconto distopico sulle armi a scuola.

Il 23 dicembre 2016 il racconto è stato pubblicato sul quotidiano laRegione con il titolo  Gli occhi di Oscar, selezionato insieme ad altri nell’ambito della collaborazione tra laRegione e la Scuola Yanez di Andrea Fazioli.

Gli occhi di Oscar è ora disponibile pubblicamente sul sito web del giornale. Il 21 aprile 2018 Franco di Leo ne ha dato una lettura pubblica, visibile qui.

Un estratto:

Come ogni mattina, l’aula si è riempita di colleghi. Io ascolto il brusio familiare che cresce ogni minuto. C’è chi si scambia un saluto, chi parla di un allievo o di una lezione, chi si lamenta perché non ci sono parcheggi o per qualche questione sindacale.

– A me non è ancora capitato – dichiara Mario.

– Che cosa?– chiede Elena.

– La sparatoria in classe. Mai successo. E nemmeno di estrarre la pistola. Mai.

– Non so se saprei reagire con freddezza – riflette Elena. – E dovrei pure cercare l’arma in borsa.

– Io la tengo sotto la giacca – dico. – Ma neanche a me è mai successo.

Buona lettura!