Dario Tonani ci riporta su Mondo9, già meta delle nostre visite grazie a racconti, antologie e romanzi.
Mya di Mondo9, figlia di Naila, è una bambina, poi una ragazzina, infine una donna. Cresciuta in uno pneumosnodo, ha vagato per anni tra le dune prima di imbarcarsi sulla Madrigale, affollata da ragazzini che si guadagnano da vivere esibendosi nei porti.
Sullo sfondo del romanzo, la Corsa dei Dodic’Anni è una competizione durissima, la cui conclusione è solo il preludio a eventi ancor più epici.
La scrittura di Tonani è al tempo stesso densa e avara. Poche frasi, poche parole descrivono i personaggi e gli eventi, ma soprattutto, l’ambiente in cui si svolge l’azione. Al contempo, durante la lettura ci si rende conto che ciò che vediamo sono episodi, frammenti di una realtà più ampia. Il non detto è tanto e apre nuovi interrogativi, nuove prospettive, nuovi percorsi che forse un giorno percorreremo. E infatti, nonostante io abbia letto centinaia di pagine su Mondo9 (e ne abbia anche scritto una), ancora non posso dire di conoscere questo pianeta.
Come negli scritti precedenti, Mondo9 offre richiami a varie opere e unisce le storie piratesche a quelle di Mad Max (ma meglio di Waterworld). Rispetto alle altre storie, e soprattutto rispetto a Naila, dove ci si concentrava su nave e comandante, in Mya ho la sensazione che si percepisca di più il pianeta nella sua interezza, con la sua popolazione impegnata in una continua lotta per la sopravvivenza. In più, scopriamo degli elementi mai intuiti, uno su tutti il Mondo di Sotto, un luogo quasi onirico, che sembra appartenere a un’altra dimensione.
Dario Tonani, Mya di Mondo9, Urania, Mondadori, 2022.